SUV : se lo status symbol diventa ingombrante

Sport Utility Vehicle, ovvero SUV. Rispondendo ad un articolo di Marino Niola su Repubblica, apriamo anche noi un dibattito. Entrato nell’immaginario collettivo non dico come il primo sbarco sulla luna ma almeno quanto la Seicento e Cinquecento, il SUV ha in comune con la normale utilitaria solo la forza di gravità che lo costringe ancora a muoversi a terra utilizzando le quattro ruote motrici. Vettura egocentrica, dall’io smisurato, esteticamente anabolizzata e muscolare, se vi trovate alla guida di uno di questi pachidermi non passerete inosservati. Sia che siate un manager rampante sia che siate una di quelle simpatiche madri di famiglia che parcheggiano in doppia fila aspettando la prole che esce da scuola. Magari vi muovete pure con i vetri oscurati aggiustandovi la cravatta e gustandovi gli interni da salotto che il vostro status economico vi consente di scegliere in infinite variazioni. Osservati dal pubblico all’entrata in scena ma anonimi nella vettura, una sorta di vistosa identità celata, modello maschera al carnevale di Venezia. Sui Blog i commenti al veleno si sprecano: SUV-sinonimo di antiambientalismo, volgare esibizione di potere economico-simbolo di una neoaristocrazia da romanzo d’appendice. In realtà il SUV non è solo questo, basta guardare ai nuovi sviluppi di mercato: tutte le grandi case automobilistiche stanno spendendo soldi e soldi sui motori di nuova generazione, che tradotto significa grandi prestazioni con minori consumi ed emissioni di gas. Sia chiaro, le grandi marche lo fanno in gran parte per la paura generata dal rialzo del prezzo del greggio e per non perdere totalmente l’aria di amici dell’ambiente. Ma di spirito verde non se ne parla. In seconda battuta dobbiamo guardare alla possibile rivoluzione silenziosa apportata dal BMW X6, una mastodontica vettura più che un SUV. Sembra di stare nel film “Transformer”, si ha l’impressione che all’improvviso la macchina
possa ergersi in piedi ed iniziare a parlare. Un esperimento interessante visto che la “prova” X6 troverà presto validi concorrenti sul mercato. Che il SUV dunque sia destinato darwinianamente a morire lasciando il posto alla specie più evoluta? Visto che nessuno si sogna di utilizzare una macchina del genere in fuoristrada, tanto vale concepirla come una grossa vettura. Il dubbio amletico è se sia il SUV ad adattarsi all’ambiente in cui vive o le nostre strade ad adattarsi al SUV.


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