Transiorentale, la nuova forma di rally

Sterminate distese tra Russia, Kazakhstan e Cina. Il rombo delle auto che interrompe il silenzio di valli deserte, moto che solcano sentieri impervi, la luce dei camion che illumina la notte prima dell’alba. Non è l’ultimo film di Indiana Jones ma la Transorientale, un rally raid che si prefigge l’obiettivo di far dimenticare tutti i problemi della blasonata Parigi – Dakar. E i numeri per riuscirci ce l’ha tutti: 10.000 chilometri di terre selvagge alla scoperta del continente asiatico, mai preso in considerazione per un evento di questa portata. L’idea è di Gilles Martineau, ex vincitore della Dakar e di Le Mans (non proprio un uomo da salotto), che è riuscito a stuzzicare la fantasia di quanti erano stufi delle solite competizioni. I partecipanti a questa edizione hanno acceso i motori a S. Pietroburgo lo scorso lunedì e li spengeranno solo una volta arrivati a Pechino il 28 giugno. Tempra, coraggio, e un team preparato sono gli ingredienti per riuscire nell’impresa. Per questo Nicola Pedretti, il patron di MotorSport Racing, sta valutando la possibilità di creare un team per la transorientale del prossimo anno. Per ora è solo un’idea che sta prendendo forma ma la volontà e la voglia di mettersi alla prova ci sono. Che avventura.

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