L’auto del futuro è già qui

Toyota Concept Car

Spingere la tecnica al limite liberandosi dalle catene degli standard produttivi, ecco l’imperativo e il fine ultimo delle concept car. Sperando che non tutto vada perduto e che qualche linea, qualche tratto del disegno o qualche innovazione tecnologica siano utilizzate sui modelli in produzione. Molto è cambiato nel modo di progettare e concepire le auto del futuro da quando nel 1959 gli alti dirigenti della Ford assunsero Syd Mead, un visionario fumettista profeta del futuro, per tirare fuori dal cilindro magico l’auto del 2001. Basti pensare che oggi ogni casa automobilistica dispone di veri e propri centri di stile dedicati alla sperimentazione e alla progettazione dei futuri trend del mercato. La cosa certa è che l’auto del futuro sarà così pervasa dalla tecnologia che diverrà una sorta di confortevole piattaforma multimediale in movimento. La Xm, una delle due radio satellitari degli Stati Uniti, ha progettato un navigatore satellitare che in tempo reale ci aggiorna sulle previsioni del tempo seguendo i nostri spostamenti. La Pyle, produttrice di stereo e specializzata nella personalizzazione di impianti per Suv, ha proposto 12 schermi tv da piazzare in un’unica automobile con tanto di mega video dietro i sedili posteriori. Le autoradio poi saranno sempre più ad alta definizione: il sistema Advanced Sound Retriever pensato da Pioneer restituirà ai file mp3 la qualità del suono persa nella compressione. Meraviglie da salone internazionale dell’automobile ma così vicine a noi da essere già applicabili. Forse un giorno, guidando la nostra auto del futuro, vivremo un déjà vu.

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